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YAS – ARTE E ATTIVISMO – DIPLOMAZIJA ASTUTA



YAS
Arte e Attivismo






Diplomazija Astuta è il nome dell’affascinante progetto presentato dal Padiglione Malta alla Biennale di Venezia 2022 di cui si è parlato e scritto moltissimo. 

La curatela è stata affidata a Keith Sciberras e Jeffrey Uslip, gli artisti coinvolti sono stati Arcangelo Sassolino, Giuseppe Schembri Bonaci e Brian Schembri.

L’installazione prende vita dal quadro di Caravaggio La decollazione di San Giovanni Battista, custodito a La Valletta, e viene idealmente riproposta a Venezia in versione scultorea delle stesse dimensioni della tela caravaggesca, nella forma di vasche in cui cadono delle gocce di metallo fuso al ritmo di una partitura creata appositamente da Brian Schembri.

L’effetto scenografico e l’intensità dell’esperienza di visita del padiglione sono incredibili e sacrali, grazie anche ad un’operazione di light design che permette il ricrearsi dei chiaro scuri di Caravaggio.

Avviene così un suggellamento attraverso una ricerca estetico-formale incredibile una relazione multidisciplinare felicissima tra storia dell’arte, arte visiva e composizione musicale che a sua volta si intreccia con la storia, la cultura e gli idiomi maltesi, italiani, inglesi e arabi, ma anche greci, ebraici, latini e aramaici.


photo credits Agostino Osio, Alto Piano


Ma forse non tuttǝ sanno che oltre ad essere tutto ciò Diplomazija Astuta è anche una delle prime se non la prima installazione certificata Carbon Neutral.
Qui si apre un discorso molto ampio perché, proprio per il fatto che per il mondo dell’arte si tratta di una pratica ancora un po’ pionieristica, non è stato semplice arriva re alla certificazione e ad i criteri per definirla e standardizzarla.
Per farlo infatti è stato necessario prima di tutto quantificare l’impatto dell’intera operazione di allestimento e di funzionamento dell’installazione in termini di emissioni di CO2 per poi attivarsi per compensarla scegliendo di avviare nel 2017 il progetto Ntakata Mountains REDD, nel distretto di Tanganica in Tanzania occidentale, per coinvolgere e sostenere le comunità nelle attività territoriali di conservazione delle foreste.


Tutto questo naturalmente è stato possibile grazie a dei partner esterni e specializzati come Tetis Institute, DNV, Carbonsink e South Pole e raccontato durante l’incontro Per un’arte sostenibile organizzato al Teatro Piccolo Arsenale di Venezia nell’ottobre 2022 durante il quale Sassolino dichiara che per lui questo è stato un cambio di paradigma nell’approccio come artista al suo lavoro, adesso non riesce a non pensare in termini di emissioni e compensazioni ed è molto più consapevole dell’impatto che un progetto artistico, tanto più se complesso come Diplomazija Astuta, può avere.


Alla tavola rotonda è stato invitata anche la Fondazione La Biennale di Venezia, il cui rappresentante, con l’aiuto di grafici e dati, ha cercato di comunicare che La Biennale sta iniziando a quantificare cosa comporti in termini di responsabilità, emissioni ed impatto sulla città organizzare e gestire i suoi eventi.
Ammirabile ma ancora troppo limitato e calato dall’alto come sguardo al proprio lavoro.

L’intervento che abbiamo trovato più interessante ed efficace è sicuramente quello di Michela Gallo di Tetis Institute, che ci ha aperto ulteriori prospettive e orizzonti riguardo alla sostenibilità degli eventi e del modus operandi di chi lavora nell’arte.

Sentirete ancora parlare di tutto questo, augurandoci ci sia maggiore consapevolezza e attenzione in fase di progettazione, perché compensare va bene ma prevenire è sempre la scelta migliore.